“I principi Etruschi. Le tombe orientalizzanti di San Paolo”

Cerveteri, Palazzo del Granarone - SABAP-RM-MET Comune di Cerveteri

07/05/2019 - Evento

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** EVENTO RIMANDATO A DATA DA DESTINARSI**

Sabato 11 maggio 2019, alle ore 17:30, nell’ambito degli eventi organizzati a Cerveteri per “Il Sito Unesco di Cerveteri tra passato e futuro”, si svolgerà al Palazzo del Granarone la conferenza di Maria Antonietta Rizzo, dal titolo:“I principi Etruschi. Le tombe orientalizzanti di San Paolo”.

Le tombe di san Paolo con le loro straordinarie architetture ed i sontuosi corredi sono una testimonianza significativa della ricchezza e del prestigio raggiunto in seno alle comunità medio-tirreniche dai personaggi ivi deposti e dalle loro famiglie. Il ceto aristocratico di formazione urbana concentra agli inizi del VII secolo gli sforzi maggiori sull’architettura funeraria, quale metafora della propria ricchezza secondo un preciso intento di esaltazione del proprio status sociale. La straordinarietà degli impianti planimetrici adottati in queste due tombe, datate la prima intorno al 670 a.C. la seconda intorno al 630, interamente costruite a blocchi fin dal pavimento, l’arditezza degli alzati con volte ad ogiva, con tecniche che richiamano modelli ciprioti attestano la potenza della committenza che non ha esitato ad affidare ad architetti di particolare livello, forse provenienti da lontane aree del Mediterraneo orientale, la costruzione delle proprie dimore eterne.

Il lusso ed il livello di ricchezza delle tombe è attestato dal più grande nucleo di ceramica importata mai rinvenuto in una tomba etrusca, e proveniente da tutto il mondo greco della madre patria e coloniale, sia da materiali esotici provenienti da aree del Vicino Oriente (avori e uova di struzzo), sia da produzioni di altissima qualità (anfora del Pittore delle Gru, vasi di impasto e in white-on-red. Di particolare interesse le produzioni di bucchero, tra cui il kyathos iscritto e la celebre olpe di Medea che attestano l’adesione a modelli comportamentali attraverso una profonda conoscenza dell’epos e del mito, rifunzionalizzato già in età così antica per le esigenze celebrative dei principi ceretani, e l’uso diffuso della scrittura e della pratica del dono.


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