Ponte della Badia di Vulci. Lavori di restauro e consolidamento. Conclusione I fase e temporanea riapertura al pubblico

27/12/2018

Il Castello e il Ponte dell'Abbadia, prima dei lavori
Il Castello e il Ponte dell'Abbadia, prima dei lavori

Si è appena conclusa la I di tre III fasi di attività (2018-2020) che hanno per oggetto il restauro e il consolidamento del Ponte della Badia di Vulci, gravemente danneggiato dalle alluvioni del fiume Fiora avvenute nel novembre del 2012 e nell’ottobre del 2014.

Il Ponte della Badia (Canino e Montalto di Castro – VT) fa parte dell’omonimo complesso comprendente anche il Castello e costituisce uno dei monumenti più significativi dell’agro vulcente.

Il ponte, che collega le due sponde del fiume Fiora nel punto più stretto, è un’opera molto stratificata e caratterizzata da una complessa processualità architettonica; questo presenta tre arcate, la maggiore delle quali ha una luce di 20 m, ed è sostenuto da due pile in opera quadrata. La fase costruttiva più antica risale all’Età Etrusca, a cui sono da riferire le parti in conci di tufo rosso; in Epoca Repubblicana Romana le pile furono in parte ricostruite mediante opera cementizia rivestita da lastre di travertino; nel Medioevo furono aggiunti l’acquedotto, la spalletta meridionale e una pavimentazione. I danni rilevati a seguito delle piene consistevano principalmente nella perdita di molti blocchi di tufo e nenfro (in parte originali, in parte di restauro) della pila principale e nell’erosione della base fondale della spalla destra, a causa della conseguente diminuzione delle sezioni resistenti: tali danni creavano le premesse per una grave vulnerabilità dell’intera struttura.

Un finanziamento ministeriale dedicato (attivato grazie alla L. 190/2014, D.M. 28.01.2016) ha permesso di intervenire sul monumento per il consolidamento e il restauro di tutta la struttura, consentendo, al termine dei lavori, di riconsegnare alla comunità un elemento del paesaggio vulcente di grande rappresentatività e un’opera antica che è un simbolo del patrimonio culturale italiano e internazionale.

La I fase ha interessato la spalla sulla riva destra e parte della pila principale (maggiormente danneggiata dalle piene che hanno causato lo scalzo di numerosi blocchi della parte basamentale), la II e la III interesseranno rispettivamente l’arcata centrale e tutta la parte sinistra.

Poiché i ponteggi, necessari al cantiere, occupano l’alveo del fiume Fiora, caratterizzato da una grande variabilità stagionale della portata delle acque, la Regione Lazio, competente in materia, ha rilasciato un nulla-osta idraulico condizionato da questa particolare situazione: i lavori possono compiersi nelle tre annualità ineludibilmente nel periodo tra giugno e ottobre.

Conclusa pertanto la prima tranche di interventi e predisposti alcuni presidi necessari a garantire un adeguato livello di sicurezza per il transito del pubblico, anche al fine di consentire la visita dell’intero complesso e assicurare, quindi, una migliore percezione e fruibilità dell’area, almeno nel periodo invernale-primaverile, si è provveduto a ripristinare temporaneamente la percorribilità del Ponte che collega il Museo Archeologico Nazionale del Castello della Badia al Parco Naturalistico Archeologico di Vulci, in attesa della riattivazione del cantiere di restauro che avverrà a partire da maggio 2019.

                        

Progettazione: Techne srl

RUP e DL: Soprintendenza

Ditta Aggiudicataria: So.La.Spe s.r.l.

Il Castello e il Ponte dell'Abbadia, prima dei lavori

Il Castello e il Ponte dell'Abbadia, prima dei lavori

blocchi lavorati in cantiere

blocchi lavorati in cantiere

Ponteggi I fase

Ponteggi I fase

Ponteggi I fase 2

Ponteggi I fase 2