TIVOLI (RM): IMMOBILE DENOMINATO “TERRENO CON CISTERNA DI ETÀ ROMANA” CONCESSO IN USO GOVERNATIVO ALLA SOPPRINTENDENZA

24/11/2020

Cisterna
Cisterna

Il 5.11.2020 è stato consegnato in uso governativo alla Soprintendenza dall’Agenzia del Demanio dello Stato-Direzione Regionale Lazio l’immobile denominato “Terreno con cisterna di età romana”, sito in Tivoli, Via U. Terracini, s.n.c., loc. Bivio di San Polo, lungo la Statale Tiburtina-Valeria, distinto in catasto al F. 45, p. 16, della superficie di mq 2.770,00. La consegna è avvenuta dopo la richiesta di Verifica dell’interesse culturale da parte del Demanio, interesse che la Soprintendenza ha confermato, in quanto, già dalla ricerca bibliografica e da un primo sopralluogo, è risultato che nell’immobile si trovano i resti di una villa rustica di età romana. Il Segretariato Regionale del Mibact ha quindi emesso il Decreto di vincolo prot. n. SR-LAZ 33 del 30.04.2020.

Il terreno, in lieve declivio, piantato ad olivi e circondato da edifici residenziali di recente costruzione, reca quasi al centro una cisterna semi-ipogea a pianta rettangolare allungata (come di solito nelle villae rusticae), coperta con volta a botte e realizzata con muratura a getto di scaglie calcaree (opus caementicium). È accessibile dall’estremità verso valle, ove è crollato un tratto della volta, ma per il resto è perfettamente conservata, al punto da contenere tuttora dell’acqua che filtra dalle pareti. In antico invece il rifornimento avveniva da una terrazza, oggi nascosta sotto l’interro. Gli avanzi dell’edificio rustico-abitativo della villa, situato a quota inferiore, sono, come dimostra il materiale edilizio e ceramico sparso in superficie, anch’essi sepolti. Le arature hanno portato altresì in superficie elementi squadrati di travertino e marmo.

Il limite della costruzione verso valle è dato da strutture rivestite di pietre calcaree (opus incertum), inglobate nel casaletto agricolo (subito esterno all’immobile acquisito), corrispondente al vecchio n. civ. 51 della Strada Nazionale Valeria.

In mancanza di uno scavo è naturalmente impossibile pronunciarsi sull’articolazione e l’arco di vita della villa. Gli studi condotti nell’Ager Tiburtinus (il territorio della città di Tibur oggi Tivoli) consentono tuttavia alcune osservazioni generali: la villa rientrava tra quelle pedemontane dislocate lungo il primo tratto della Via Valeria fra Tibur e il Vicus Varia (Vicovaro); l’impianto è da riportare ad età tardo-repubblicana (II-I sec. a.C.) e l’arco di frequentazione dovette estendersi, come documentato in molte altre fattorie, fino all’epoca tardo-antica; la posizione occupata denota che le attività produttive erano incentrate sulla coltura di oliveti (meno probabilmente vigneti), integrata con la c.d. silvicoltura, lo sfruttamento del bosco (che iniziava subito a monte rispetto alle pendici coltivate) per la raccolta della legna, l’allevamento, la caccia etc.

La villa è verosimilmente da identificare con quella attribuita a T. Marcius, citata dagli scrittori del Sette-Ottocento, sulla base del rinvenimento presso la chiesa al bivio di San Polo dell’iscrizione funeraria di questo personaggio.

Dopo un primo, imminente, intervento di sistemazione dell’area, è intenzione della Soprintendenza promuovere, non appena l’emergenza epidemiologica lo consentirà, un progetto di scavo e valorizzazione a scopo didattico delle testimonianze archeologiche rivolto soprattutto alle scuole di Tivoli e alle Università.

Fig. 1 - L'immobile nella mappa catastale
L'immobile nella mappa catastale

Fig. 2 - Veduta del terreno
Veduta del terreno

Fig. 3 - Cisterna
Cisterna