PAESAGGIO: TUTELA, RECUPERO E VALORIZZAZIONE DELLA SUA FUNZIONE SOCIALE
04/02/2021
Edito da BetaGamma, è uscito il volume dal titolo “Custodi del Paesaggio. La funzione sociale della tutela e del recupero del Bello”, a cura della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, che raccoglie tutti gli interventi tenuti durante le Giornate Nazionali del Paesaggio 2017, 2018, 2019.
La Giornata Nazionale del Paesaggio è stata istituita con D.M. n. 457 del 7 ottobre 2016 e si celebra il 14 marzo di ogni anno. Tante le riflessioni importanti, riportate e suggerite nei tre confronti pubblici che hanno riguardato il restauro del paesaggio, il fenomeno della dispersione urbana (sprawl), il tema della qualità architettonica nei contesti tutelati. Il tutto con riferimento al territorio di competenza dell’Ufficio, ora riconfigurato per l’attuazione dell’ultima fase della riforma. Il libro risulta chiaro, esaustivo, e di piacevole lettura, grazie ai tanti casi esaminati (anche se non mancano i riferimenti normativi) e alle numerose immagini inserite. Lo scopo? Diffondere la cultura del paesaggio e seguirne l’evoluzione nel tempo.
Si è voluta evidenziare la funzione sociale che il paesaggio riveste, seguendo le trasformazioni che nel nostro Paese ha subito negli anni, conseguenza del mutato rapporto dell’uomo con l’ambiente, del diverso legame tra città e campagna, che ha “stravolto” l’assetto delle periferie urbane, dell’imperante sviluppo delle città, di un’espansione dell’edificato spontanea e diffusa (il cosiddetto sprawl), che interessa anche la nostra regione e che invade tanto l’entroterra più collegato quanto le coste.
All’analisi delle criticità seguono le “buone pratiche”, con l’invito alla creazione di nuovi paesaggi seguendo il genius loci.
Lo studio del territorio, anche attraverso le nuove tecnologie di indagine, permette di ricostruirne l’assetto originario, ciò che consente da un lato una progettazione più “consapevole”, dall’altro nuove modalità di fruizione del Paesaggio. Prende vita un nuovo modo di comunicare i valori culturali, complementare a quello tradizionale, tramite dispositivi hardware e software, con ricostruzioni in 3D, storytelling e videomapping. Questa la nuova archeologia e architettura digitale del paesaggio, utile per la sua tutela e valorizzazione. Il testo si chiude proprio con un progetto di musealizzazione virtuale, che permette di arrivare – a costi contenuti – laddove sembra impossibile.
Cambiano dunque i tempi, cambiano gli strumenti, ma non cambia l’idea che paesaggio è ciò che racconta un’identità, anche se in evoluzione; “il Paesaggio”, dice, infine, la Corte Costituzionale, “è l’ambiente nei suoi aspetti visivi”. Il giusto approccio – di azione, e prima ancora di conoscenza – è, come ormai si è andato configurando, multidisciplinare, con il contributo di esperti sempre più specializzati e qualificati, come coloro che hanno partecipato alla stesura del volume fresco di stampa.
E, non da ultimo, da qui si prende spunto: dalla definizione di “paesaggio” che danno la Convenzione Europea del Paesaggio del 2000 e il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (D. Lgs. 42/2004). Per la prima è “la zona o territorio, quale viene percepito dagli abitanti del luogo o dai visitatori, il cui aspetto o carattere derivano dalle azioni di fattori naturali e/o culturali antropici”; mentre per l’altro: “è il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione dei fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni”. Dove la parola “interrelazioni” è a rimarcare quanto siano molteplici i fattori che entrano in gioco, da considerare ed analizzare, da approfondire e mettere a sistema, ponendo le basi di una evoluzione consapevole del territorio.
Fig. 1 - Panorama di Vulci
Fig. 2 - Palestrina
Fig. 3 - Strada dell'antica Norba
Fig. 4 - Castello di Passerano
Fig. 5 - Rocca dei Papi di Montefiascone