Scoperta di una sepoltura collettiva nelle campagne di Poggio Moiano (RI)
15/06/2021
I lati lunghi della tomba erano costituiti da due lastroni lunghi poco meno di 2 m; su uno di essi è scolpita in altorilievo la figura di un fanciullo di nome Tiramus, morto a 9 anni, definito puer ingeniosissimus nell’epitaffio dedicatogli da Q. Vassius Zethus. Il bambino indossa una corta tunica cinta in vita e tiene tra le mani probabilmente una colomba. La stele venne riutilizzata insieme ad altri tre lastroni, due dei quali sono riconoscibili quali elementi architettonici di probabili edifici sepolcrali (blocco di fregio architrave con anthemion e cornice modanata) come pareti di una tomba a cassone in cui si sono rinvenuti i resti di molti individui, la maggioranza dei quali ridotti per ospitare le ultime sepolture con due individui ancora in connessione anatomica. Non si sono ritrovati elementi di corredo, a eccezione dei frammenti di un’olletta in ceramica comune probabilmente attribuibile alla tarda antichità (III-IV sec. d.C.).
La tomba è stata messa in luce da personale della Soprintendenza diretto dal funzionario archeologo Alessandro Betori, coadiuvato dallo specialista antropologo Walter Pantano.