SCOPERTA DI UNA VILLA ROMANA IN VIA MONTE DI MEZZA LUNA A MENTANA - Il recupero del mosaico

10/08/2021

Fig. 1
Fig. 1

Si è conclusa la prima fase dell’intervento di recupero e restauro, finanziato da ENEL Distribuzione ed eseguito dal Consorzio Conart-Archeologia e Restauro, sul mosaico di età romana rinvenuto in località monte dei Porci a Mentana (Rm).

Durante lo scavo della trincea per la posa di un cavo lungo via Monte di Mezza Luna, sono state intercettate le strutture murarie di una villa rustico-residenziale, in precedenza nota solo per la presenza di una capiente cisterna a quattro navate, visibile entro il vicino maneggio.

È venuta alla luce parte di una grande sala rettangolare absidata (largh. m 12 ca.; fig. 1) in opus reticulatum che conservava il pavimento a mosaico bianco, ornato da motivi geometrici neri, includente le fondazioni di due pilastri destinati a sorreggere la copertura (fig. 2). Una linea nera sottolinea la curva dell’abside, mentre all’altezza dei pilastri si trovano tre “tappeti”: quelli laterali recanti due quadrati inscritti in una doppia cornice rettangolare (fig. 3), quello centrale con linee oblique di diverso spessore e scacchiera di piccoli quadrati concentrici.

Una doppia cornice periferica di linee nere bordava il vano rettangolare della sala (purtroppo tagliata dal muro di cinta di una moderna villa), nel cui centro si trovava il motivo decorativo principale (émblema): probabilmente un quadrato o un tondo con motivi figurati o geometrici più elaborati. Il mosaico subì stuccature e integrazioni che ne testimoniano il lungo periodo d’uso.

A sinistra della sala, che si fonda su precedenti vani scavati nel tufo e su una colmata contenente frammenti di altri mosaici, sono state messe in luce vaschette e canali; a destra invece è affiorato un portico con intonaco giallo e pavimento in cocciopesto, impreziosito da lastrine di marmi policromi, che circonda un peristilio (anch’esso tagliato dal muro di cinta) conservante le impronte delle basi delle colonne disposte lungo il canale di raccolta delle acque pluviali (fig. 4). Tutte strutture risalenti, come la sala stessa, al I-II sec. d.C.

Il distacco del mosaico, situato a soli 30 centimetri sotto il livello stradale, si è reso necessario per sottrarlo a ulteriori danneggiamenti. Le varie parti, trasportate nel Museo Civico Archeologico di Mentana e dell’Agro Nomentano (MucaM), inaugurato nel novembre 2020, sono state montate su pannelli in aerolam e sono ora in attesa del restauro della superficie e della collocazione definitiva (Zaccaria Mari).

Fig. 1
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Fig. 2
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Fig. 3
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Fig. 4
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